Rivelatori di fumo e gas: perché sono fondamentali per la sicurezza
I rivelatori di fumo e gas sono dispositivi indispensabili per intercettare in anticipo situazioni potenzialmente pericolose. La loro funzione è quella di segnalare tempestivamente la presenza di fumo, calore o sostanze nocive come il metano o il monossido di carbonio, consentendo di attivare in tempo le procedure di evacuazione o di spegnimento. In ambienti civili, industriali e commerciali, la scelta di sensori affidabili può fare la differenza tra un principio d’incendio sotto controllo e un’emergenza fuori scala.
SO.GE.PR.IN. supporta aziende, enti e strutture produttive nella progettazione di sistemi completi per la sicurezza antincendio, selezionando e installando dispositivi di sicurezza antincendio adatti a ogni tipo di rischio. I rivelatori non sono tutti uguali: per funzionare davvero, devono essere scelti in base alle caratteristiche dell’ambiente e integrati con un sistema di allarme incendio ben progettato. Solo così puoi garantire protezione alle persone e continuità operativa alle attività.
Tipologie di rivelatori di fumo e gas e loro caratteristiche
La scelta dei rivelatori di fumo e gas deve partire da una conoscenza precisa delle tecnologie disponibili. Ogni tipologia è pensata per rilevare segnali diversi e adattarsi a specifici ambienti, con lo scopo di garantire un allarme tempestivo ed evitare falsi positivi.
I rivelatori di fumo possono essere ottici (o fotoelettrici), ionici o termovelocimetrici. I primi individuano le particelle di fumo tramite un raggio di luce e sono particolarmente efficaci in caso di incendi a combustione lenta. I rivelatori ionici, meno utilizzati oggi, sono più sensibili ai fumi generati da incendi rapidi. I termovelocimetrici misurano l’aumento rapido della temperatura e sono indicati per ambienti polverosi o dove il fumo può essere presente anche in condizioni normali.
Per quanto riguarda i rivelatori di gas, è fondamentale distinguere tra quelli per gas metano, GPL e monossido di carbonio. Ogni sensore è calibrato per una specifica sostanza e deve essere installato seguendo indicazioni precise: ad esempio, i rivelatori di metano vanno posizionati in alto, mentre quelli per GPL, gas più pesante, devono essere installati vicino al pavimento.
Infine, puoi optare per dispositivi autonomi con segnalazione acustica o per sistemi centralizzati collegati all’impianto di allarme incendio, ideali in contesti industriali o commerciali. Ogni scelta deve tenere conto della normativa vigente e dell’analisi del rischio specifico per garantire la massima affidabilità e la protezione più efficace.
Dove e come installare i rivelatori di fumo e gas
Per garantire la massima efficacia dei rivelatori di fumo e gas, è fondamentale installarli nei punti giusti e seguire criteri tecnici ben precisi. Il posizionamento corretto consente di rilevare tempestivamente la presenza di fumo o sostanze pericolose, riducendo il tempo di reazione e migliorando la sicurezza complessiva dell’ambiente.
I rivelatori di fumo devono essere collocati in alto, preferibilmente al centro del soffitto o a una distanza minima dalle pareti, poiché il fumo tende a salire rapidamente. Non devono essere installati vicino a bocchette di ventilazione o fonti di calore, che potrebbero interferire con il sensore. In ambienti di grandi dimensioni o con ostacoli strutturali, è consigliabile prevedere più dispositivi per coprire tutte le zone critiche.
I rivelatori di gas, invece, vanno posizionati in base al tipo di gas da rilevare. Per il metano, gas più leggero dell’aria, il sensore va montato in alto. Per il GPL, che tende ad accumularsi in basso, l’installazione deve avvenire vicino al pavimento. I rivelatori di monossido di carbonio, essendo un gas con densità simile all’aria, devono essere posizionati all’altezza del respiro.
Integrare i sensori con il sistema di allarme incendio e garantirne la visibilità e l’accessibilità è fondamentale. L’installazione dei rivelatori antincendio va sempre affidata a tecnici qualificati, che sappiano rispettare la normativa e ottimizzare la copertura in base all’ambiente da proteggere.
Normativa e certificazioni dei rivelatori di fumo e gas
Scegliere rivelatori di fumo e gas certificati non è solo una buona prassi, ma un obbligo normativo. La legge stabilisce requisiti precisi per garantire che i dispositivi siano affidabili, efficaci e sicuri. I sensori devono rispondere a specifiche tecniche riconosciute a livello europeo e nazionale, sia per l’ambito civile che per quello industriale.
Tra le principali normative di riferimento, la UNI EN 54 disciplina i sistemi di rivelazione e allarme incendio. I rivelatori di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-7, mentre quelli di calore alla UNI EN 54-5. Per i rivelatori di gas, le norme di riferimento sono la EN 50194-1 e la EN 50194-2, che regolano rispettivamente i dispositivi per uso domestico e non domestico.
Tutti i prodotti installati devono inoltre recare la marcatura CE, che ne attesta la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza stabiliti dalle direttive europee. È importante richiedere sempre la documentazione tecnica e i certificati di prova, soprattutto in caso di controlli da parte degli enti preposti.
I dispositivi privi di certificazione potrebbero non funzionare correttamente o risultare incompatibili con gli altri dispositivi di sicurezza antincendio presenti nell’impianto. Affidarti a rivelatori certificati ti permette di rispettare la normativa sui rivelatori di fumo, ridurre i rischi legali e garantire una protezione efficace per persone, ambienti e attività produttive. La conformità è parte integrante della tua strategia di prevenzione incendi.
Manutenzione e controlli periodici dei rivelatori di fumo e gas
Per garantire l’efficacia dei rivelatori di fumo e gas, non basta installarli correttamente: è indispensabile pianificare una manutenzione periodica e verificare che ogni dispositivo sia sempre funzionante. I sensori, se trascurati, possono perdere sensibilità, segnalare falsi allarmi o, peggio, non attivarsi in caso di reale pericolo.
Le operazioni di controllo devono includere test funzionali, pulizia dei componenti, sostituzione delle batterie (se presenti) e verifica della connessione con il sistema di allarme incendio. La frequenza delle ispezioni può variare in base al tipo di rivelatore, all’ambiente in cui è installato e alle indicazioni del produttore, ma è consigliabile effettuare un controllo almeno ogni sei mesi.
Per i rivelatori di monossido di carbonio e di altri gas, è importante verificare la taratura e la capacità del sensore di rilevare concentrazioni pericolose. I dispositivi più datati devono essere sostituiti seguendo le scadenze riportate nel manuale tecnico, in genere ogni 5-10 anni.
Le attività di manutenzione devono essere eseguite da personale qualificato, in grado di compilare il registro degli interventi e rilasciare la documentazione necessaria in caso di controlli. Rispettare queste scadenze non solo ti permette di garantire il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza antincendio, ma ti protegge anche da eventuali responsabilità civili o penali. Mantenere i tuoi rivelatori di fumo e gas efficienti è parte integrante di una strategia solida di prevenzione incendi.
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